Sulla recente approvazione della legge regionale della Toscana si è espresso il Vescovo Primate della Chiesa Protestante Unita, M. Rev. Andrea Panerini: «siamo rammaricati che un tema così importante e controverso sia stato affrontato dal Consiglio Regionale della Toscana senza un ampio dibattito politico, sociale e culturale e che il provvedimento sia passato in maniera ideologica e quasi in sordina fino alla notizia dell’approvazione. Ovviamente siamo rispettosi della laicità delle istituzioni e del fatto che la legge riguarda la totalità dei cittadini e non sono i cristiani, questo non vuol dire che le Chiese e i singoli cristiani non possano esprimere pubblicamente le loro idee. Nel merito è chiaro che nessuna Chiesa cristiana può essere di per sé favorevole alla volontaria rinuncia alla vita, che appartiene solo a Dio. Si può comprendere in alcune situazioni la sofferenza intollerabile, tuttavia bisognerebbe concentrarsi su una vera terapia del dolore – compreso l’uso della cannabis che, anche dove prevista, risulta difficile da farsi prescrivere e reperire. La legge regionale della Toscana prevede giustamente un percorso e dei limiti ma il nostro turbamento riguarda anche una induzione sociale e culturale al suicidio assistito perché i malati risulterebbero non produttivi e un costo per la società nel contesto del capitalismo. Queste nostre riserve non sono state affatto ascoltate né dibattute prima dell’approvazione del Consiglio Regionale, non è stata ascoltata la voce dei cristiani. Nel contesto della nostra Chiesa è stata nominata dallo scorso dicembre una Commissione sinodale sul fine vite e il suicidio assistito che relazionerà durante le prossime assise sinodali».
