La Segreteria del Vescovo Primate della Diocesi d’Italia della Chiesa Protestante Unita rende noto che la Comunità “Koinonia” della Chiesa Protestante Unita di Palermo è commissariata e che al candidato pastore Dr. Davide Romano è revocata la delega pastorale provvisoria. Lo stesso è sollevato da tutti gli incarichi che ricopriva nella Chiesa Protestante Unita: pertanto il dr. Romano non può più rappresentare la Chiesa Protestante Unita nè usare titoli e attributi riconducibili ad essa a nessun livello e in nessun caso e lo stesso è formalmente diffidato dal farlo. La cosiddetta Comunità evangelica luterana “Koinonia” di Palermo, pur del tutto legittima dal punto di vista della libertà religiosa, non ha alcun rapporto con la Chiesa Protestante Unita.
Questi dolorosi e difficili provvedimenti sono stati presi dal Vescovo Primate M. Rev. Andrea Panerini con proprio decreto episcopale n.3/2022 in data 25 luglio scorso e si sono resi necessari per la volontà del Dr. Romano e di alcuni suoi amici di costituire una nuova Comunità al di fuori della comunione con la Chiesa Protestante Unita senza alcuna motivazione, in maniera sleale e scorretta, e senza rispondere alla lettera ufficiale che lo stesso Vescovo e il Concistoro avevano rivolto a lui e alla Comunità palermitana in data 9 giugno u.s.
Il Vescovo Primate M. Rev. Andrea Panerini si dichiara «molto addolorato e ferito» dalla decisione che si è visto costretto ad assumere. Il Decreto episcopale verrà sottoposto alla ratifica del Concistoro nazionale nella prima seduta utile.
La Chiesa Protestante Unita rende altresì noto che il Vescovo ha richiesto al Concistoro nazionale di intraprendere i passi legali necessari alla revoca dell’affidamento del marchio editoriale “Buon Pastore”, di proprietà della Chiesa stessa, alla Casa Editrice La Zisa di proprietà del Dr. Romano.
La Chiesa Protestante Unita ci tiene infine ad augurare il meglio al Dr. Romano per le sue future iniziative religiose ed editoriali, prega per lui e per gli amici che lo hanno seguito e si rammarica delle circostanze di non chiarimento di questa rottura che potrebbero ostacolare per il futuro un rapporto civile, corretto e fraterno.