LA CHIESA PROTESTANTE UNITA ESCLUSA DALLA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE (FCEI)

Dopo sei mesi dall’Assemblea della FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) del novembre 2017 arriva, lo scorso 24 aprile, il diniego ufficiale, a firma del Presidente Maria Luca Negro, alla richiesta della Chiesa Protestante Unita di avere lo status di “osservatore” nell’Assemblea FCEI. Il pastore Negro, nella sua stringata risposta si scusa per il ritardo «dovuto in particolare all’assenza di una motivazione scritta della delibera assembleare. Mi prendo quindi la responsabilità personale di dire che la decisione dell’Assemblea è stata motivata sostanzialmente da due considerazioni: non ci risulta che esistano rapporti fraterni tra la vostra chiesa e le chiese della FCEI; dalla visita del vostro sito si evidenzia al contrario una continua polemica con le chiese membro della FCEI; abbiamo notato una tendenza ad evidenziare in modo non corretto la vostra appartenenza a organismi ecumenici. In particolare, nella vostra e-mail del 17 aprile 2017 (e sul vostro sito) vi presentate come “Chiesa membro del Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC)”, mentre a noi risulta che siete membro della ICCC, che a sua volta è membro del WCC.»
Addolorata ed amara la risposta del Decano nazionale della Chiesa Protestante Unita Rev. Andrea Panerini che, da noi interpellato, spiega come questa sia «una risposta che non risponde a nulla e che per stessa ammissione del Presidente Negro la decisione di non accoglienza è stata presa senza allegare agli atti alcuna motivazione quindi una esclusione contra personam e contra ecclesiam senza alcuna obbiezione teologica, dottrinale o etica. Le motivazioni “personali” che il pastore Negro acclude sono talmente risibili che non vanno nemmeno commentate anche perché non discusse con noi ma prese con la lente d’ingrandimento da un sito web oltre che oggettivamente false. Si è volutamente punita la nostra Chiesa per delle opinioni generali sul modo di intendere il protestantesimo, sul modo di intendere i rapporti tra Chiese e Stato (come l’otto per mille ad esempio) e per riaffermare una fittizia centralità di Chiese “storiche” ricche ormai di storia e di soldi pubblici e povere di spiritualità e di fedeli. Non ci è stato nemmeno consentito di partecipare all’Assemblea per spiegare le nostre motivazioni e il pastore Negro, dall’alto della sua carica, non ha fatto altro che prendere atto di questi pregiudizi e di queste divergenze senza nemmeno provare a comporle. Siamo molto amareggiati – conclude Panerini – da questa risposta e da questo atteggiamento e siamo in preghiera per queste Chiese e per i loro fedeli. Siamo sempre aperti alle discussioni e al dialogo, condotti però paritariamente e in buona fede, magari con altri dirigenti.»

Autore dell'articolo: wp_2235727

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *