COSÌ DICE IL SIGNORE: «RITORNATE A ME CON TUTTO IL CUORE» (GIOELE 2,12): MESSAGGIO DEL DECANO PER LA QUARESIMA 2018

Cari fratelli, care sorelle,
il tempo quaresimale, nel quale entriamo con questo Mercoledì delle Ceneri, non è solo un periodo di digiuno materiale e spirituale e che prepara alla Settimana Santa e alla Pasqua, centro del calendario liturgico cristiano, ma dovrebbe essere un tempo di ascolto della Parola di Dio e della volontà che Dio rivendica su ognuno ed ognuna di noi.
E’ un tempo di esodo, di ritorno a Dio, come il Signore stesso ci esorta a fare nel libro del profeta Gioele: «ritornate a me con tutto il cuore» e come Israele tenta nel deserto per i quaranta anni della sua espiazione. Un ritorno a Dio che è una riflessione dentro ognuno ed ognuna di noi, di cosa il Signore chiede ad ognuno ed ognuna di noi. Il cristianesimo non può essere una religione formale e rituale: è una fede nel Dio vivente che ci guida lungo i sentieri di pace, giustizia ed amore, è la fede nel Dio che ama tutte le sue creature.
La penitenza che il Signore pretende da noi è misericordia e non sacrificio (Osea 6,6): misericordia che Dio concede a tutti noi peccatori, perdonandoci in maniera immeritata e gratuita attraverso il sangue di Gesù Cristo, misericordia verso il nostro prossimo come immagine vivente del Signore crocifisso e risorto, misericordia verso tutto il Creato che noi esseri umani stiamo distruggendo a un ritmo impressionante e la cui distruzione, forse, è già arrivata a un punto di non ritorno. Dio, nel libro dell’Apocalisse, promette di «distruggere quelli che distruggono la terra» (11,18), l’ingiustizia di questa umanità sofferente grida vendetta al cielo quando vi sono solo otto persone che concentrano la ricchezza di metà del pianeta e quando questo sistema capitalistico distrugge l’immagine stessa dell’essere umano che viene sfruttato, usato e classificato come numero.
Il digiuno che il Signore ci chiede in questa Quaresima è il digiuno della ribellione a questo stato di cose presenti e della consapevolezza della nostra natura di infimi peccatori. Il salmista scrive: «Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto; tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato» (51,17). Umiliamoci, dunque, di fronte al Signore della nostra salvezza e speranza; chiediamogli lo Spirito consolatore che ci possa illuminare nella meditazione e nel silenzio sopra questo rumore assordante dell’economia, della politica e della guerra; urliamo al Cielo il nostro dolore per l’ingiustizia e ribelliamoci ai poteri satanici che ci tentano come Gesù fu tentato nel deserto.
Vieni, Signore Gesù! Amen.

+ Rev. Andrea Panerini, Decano
Firenze, 14 febbraio 2018, Mercoledì delle Ceneri

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